Perché il Mercato libero è più costoso di quello di Tutela

chiusura mercato di Tutela

In merito alla chiusura del Mercato di Tutela in questo post ti racconterò quello che nessuno ti racconta, prima perché molti manco lo sanno e secondo perché spesso chi sa, ha timore nel farlo.

Uno degli argomenti più discussi di queste settimane in famiglia o tra amici, è sicuramente quello dell’energia. La chiusura del Mercato di Tutela che dopo enne rinvii si è ormai materializzata scontenta tutti, avvalorata dalla quasi certezza che la spesa “bollette” potrà solo aumentare.

Vediamo il perché

Il Mercato di Tutela era cosi organizzato e diretto (la faccio semplice).

Gli attori principali erano 2: l’Acquirente Unico e il Distributore di zona (es. Enel Distribuzione – Acea – Hera – ecc) . 

L’Acquirente unico, azienda di Stato, effettuava gli acquisti di energia o gas per milioni di Clienti privati (fino al 2022 anche le partite iva) forniti in regime di Tutela. Cioè un solo soggetto economico, di proprietà dello Stato Italiano, andava sul mercato e a soldi suoi faceva acquisti per milioni e milioni di euro.

Successivamente, di tre mesi in tre mesi emetteva quelle che venivano dette sbagliando, tariffe calmierate, che tali non erano in quanto cmq seguivano l’andamento del prezzo al mercato.

Al Distributore di zona, in qualità di proprietario/gestore di tubi, cavi e contatori che già guadagnava con i costi di trasporto e manutenzione,  gli veniva dato il compito di fare anche da Fornitore.

In pratica non doveva fare altro che impaginare le fatture, inviarle e incassare, ovviamente a fronte di un piccolo compenso per coprire i costi di gestione.

Nel mercato libero, non funziona cosi e ti spiego.

Il fornitore di Mercato Libero (che non è mai il distributore) gli acquisti all’ingrosso li fa lui, a soldi suoi e a rischio suo.

È tenuto a pagare le garanzie alle Banche che gli concedono soldi e copertura finanziaria sui mercati. 

Poi paga altre garanzie a: Terna – Distributore – Dogana ed Iva e pure il Canone Rai, ai quali incassata o meno la fattura gira quello che è di loro competenza e che concorre per il 50% del costo fattura e tutto questo senza guadagnarci 1 centesimo. Se poi l’incasso per qualche motivo non dovesse avvenire, ci rimette pure il costo dell’energia e il guadagno.

Il distributore invece in questo caso incassa solo. Sono sui i costi di trasporto e manutenzione del contatore e siccome è lui che li telelegge, a fine mese comunica al fornitore il totale consumi di ogni singolo contatore.

A questo punto , sempre che sono stato bravo a scrivere, ti dovrebbe essere chiaro che i costi vivi di gestione per singolo Cliente nel Mercato libero rispetto al tutelato sono maggiori, di conseguenza il Fornitore di Mercato libero è costretto a vendere ad un prezzo più alto, che può essere lieve o eccessivo a sua discrezione.

Impressioni – il mio parere e un consiglio

E’ giusto, non è giusto? Per quanto mi riguarda il Tutelato poteva anche rimanere, ma è andata cosi, adesso bisogna solo attendere che le cose si assestino e che si crei una reale concorrenza che fino ad oggi a causa del Tutelato, che andava tutto a vantaggio dei distributori e non sempre dei Clienti, era inesistente.

Una ragione che giustifica questa chiusura c’è. Dicono ci sia stato imposto dall’Europa a fronte dei soldi del PNNR. L’obiettivo é quello di sviluppare una maggiore concorrenza magari con l’arrivo di nuovi fornitori non italiani.

Certo non ti aspettare che accada come con la telefonia, quello no, perché l’Energia è una materia prima con un prezzo che dipende da fattori politici mondiali, però intanto tu non ti avvilire e soprattutto cerca di non cadere vittima dei vari Call Center o dei soliti “esperti” dell’ultima ora, cercati un consulente/venditore che abbia una certa storia alle spalle e qualche referenza.

Alla prossima. Ciao!

Pasquale

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